domenica 25 febbraio 2007

Pasta con i gamberi della signora scriteriata


da Artemisia Comina

Si potrebbe anche definire pasta con i gamberi scappati. Danilo, il pescivendolo, racconta che una signora gli ha ordinato 40 gamberoni. Lasciandogli le teste. Non ci faccio nulla con quelle, diceva la signora. Pare dovesse fare un piatto che Danilo descriveva, abbassando la voce e a bocca torta: "appena scottati", "buttati nell'olio e subito tirati su", "a tocchettoni con delle seppie e non so che". Insomma, una cosa fashion. Un assembramento di nullafacenti appoggiato al banco delle cozze segue con sorrisetti e sussurri. Bisognava dire alla signora: sei una pazza? Meglio portare le 40 teste al circolo dei Cavalieri della Tavola Rotonda, di cui Danilo fa parte, per ammannire ai fortunati adepti una pasta al sugo di gamberoni. Capitassero più spesso, codeste signore. Danilo mi dice come si fa. Ricordo che il sapore delle teste è intenso. Ci ho pure fatto, con tal sugo, il Risotto con i gamberoni scappati.

Per 4 persone.
 
Un leggero soffritto, giusto per scottare, di aglio, olio e peperoncino più un filetto di acciuga sott'olio (attenti al sale: c'è l'acciuga e le teste sono molto sapide);

Quindi le teste di gamberi (500g di gamberi, o 4 teste di gamberoni); scottare anche quelle, sfumare con vino bianco.

Tre quarti di pomodori pelati, cuocere una ventina di minuti.

Passare il sugo al setaccio, o in uno chinois, schiacciando un po' le teste.

Prezzemolo fresco frescamente triturato (o basilico, perchè no).

Usare vermicelli.



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