martedì 24 luglio 2007

AUSTRIA. INNSBRUCK. TOMBA DI MASSIMILIANO. GLI UOMINI NERI.



















A Innsbruck nella Hofkirche ho avuto la sconferma che i fantasmi siano lievi, vaporosi, volanti, bianchi, opachi. Ne ho visti 28 pesanti, neri, immobili, lucenti.

Veramente Massimiliano I ne voleva ben 40 intorno a sé, ma i pur dediti successori non riuscirono a tener dietro a tutte le sue imperiali pretese. Lui, il ventinovesimo fantasma di bronzo, è appollaiato sopra un grande catafalco vuoto circondato di un alto, bellissimo cancello dorato: la smania di lavorare metalli doveva essere urgente in questo rinascimento nordico. Non solo girano e rigirano volute, si aprono fiori, ma ricami gonfiano le stoffe, borchie e perle le trapungono, frange e catene attraversano vesti e armature più che riprodotte: enfatizzate.

I 28 sono predecessori e parenti prossimi di Massimiliano sia veri che inventati. Molto vere sembrano le sue tre donne: Maria di Borgogna e Bianca Maria Sforza, le due mogli, e la sorprendente sorella. Le prime due hanno guance morbide e occhioni. La terza, un interessante teschio in evidenza su cui è tesa una pelle sottile, il naso a becco del fratello, la fronte ossuta, e lo sguardo che si abbassa, sfugge verso l’interno.

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