giovedì 6 settembre 2007

Peschette al tartufo. Lazio. Val di Comino





Le abbiamo scoperte, esterrefatti, dalla signora Maria, la chef delle Onde del Fibreno, Valle di Comino. Per capire successivamente, grazie a un libretto sulle specialità abruzzesi, che si tratta appunto di leccornìa abruzzese. Avendo al contempo la conferma della contiguità culturale tra valle di Comino e Abruzzo. Le abbiamo poi trovate a Campoli, gran produttrice di tartufi, da Sulpizio.

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Aggiornamento Dicembre 2018

Grazie a Massimo e Teresa,  che ce le portano da lì, eccole ricomparire sulla nostra tavola riconoscente. Squisite, croccanti, fresche, tartufiche; scopro che i signori Sulpizio consigliano di scolarle bene ore prima di servirle, cosa che non ho mai fatto; lo farò con le prossime.

Nel menu di Dicembre 2018. La viglia, quattro umani e quattro Krampus



Nel menu di Dicembre 2018. Per cena poco e niente, ma molte lucette natalizie


1 commento:

Cristina ha detto...

Ohibò, tutto qui? Che sapore hanno? Non riesco ad immaginare altro che una vaga analogia con i frutti del cappero - sarà per il colore?
Curiosa idea, in ogni caso: buona per utilizzare le peschette da eliminare per far posto a frutti di dimensioni più ragguardevoli.

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