mercoledì 13 gennaio 2010

TERZO MILLENNIO AVANTI CRISTO. IL PASTORE E IL FATTORE.





Riprendo alla lettera ciò che dice Kramer del primo mito al mondo che narri il conflitto tra il pastore e il fattore, quel conflitto che siamo abituati a conoscere sotto forma della lotta fratricida per la vita o per la morte tra Caino e Abele, che qui assume le vesti di una competizione nella conquista della dea dell'amore e della guerra, Inanna. La vicenda è assai meno violenta, e tra i due contendenti si tergiversa alquanto con un interessante cedimento, per questo popolo di pastori che era il sumero, del fattore nei confronti del pastore: vedi l'invito a devastare tranquillamente i campi con il gregge.

Dumuzi il pastore si unirà alla dea Inanna restando sempre "in soggezione " davanti a lei, tanto che un altro mito ci dice che successivamente Inanna, una volta che ce l'aveva su con lui, lo sprofonda negli inferi dove Dumuzi resterà per sei mesi l'anno; gli altri sei Dumuzi li passerà alla luce del sole con lei, e questi saranno i mesi della fertilità; tale e quale a Proserpina, e con lo stesso significato. Ci saranno oggi versioni aggiornate del mito (il libro di Kramer nella sua versione in lingua originale è del 1975, '79 nella traduzione che adotto) ma non le conosco, e comunque Kramer traduceva bene, in modo partecipe e vispo. Da I sumeri alle radici della storia, già citato in un post precedente. Da qui in poi, l'Autore.

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Quattro sono i personaggi: la dea Inanna; il dio-sole Utu, suo fratello; il dio-pastore Dumuzi; il dio-fattore Enkimdu. Quanto all’azione, essa si svolge in questo modo:
Dopo un’introduzione, di cui non ci restano che dei fram¬menti, Utu si rivolge alla sorella e l’esorta a diventare la moglie del pastore Dumuzi:

Suo fratello, l’eroe, il guerriero Utu,
Dice alla santa Inanna:

O sorella, lascia che il pastore ti sposi!
O vergine Inanna, perché ti rifiuti?
La sua panna è buona, il suo latte è buono.

Il pastore, tutto ciò che la sua mano tocca brilla.
O Inanna, lascia che il pastore Dumuzi ti sposi!
O tu, adorna di gioielli, perché ti rifiuti?
La sua buona panna egli la mangerà con te.
O protettrice del re, perché ti rifiuti?


Inanna si rifiuta categoricamente; intende sposare il fattore Enkimdu:

Me il pastore non avrà per sposa.
Nel suo mantello nuovo egli non mi avvolgerà affatto,
La sua bella lana non mi coprirà.
Me, giovanetta, il fattore avrà per sposa,
Il fattore che fa crescere le piante in abbondanza,
Il fattore che fa crescere il grano in abbondanza...


Dopo parecchie righe frammentarie e non ancora interpretate, il testo prosegue con un lungo discorso del pastore, probabilmente rivolto a Inanna. Egli vi decanta le sue doti e cerca di dimostrare che vale molto più del fattore:

Il fattore, più di me, il fattore, più di me, il fattore che cosa ha insomma più di me?
Enkimdu, l’uomo del fossato, della diga e dell ‘aratro,
Più di me, il fattore, che cosa ha più di me?
Se mi donasse il suo abito nero,
Io donerei a lui, fattore, in cambio la mia pecora nera;
Se mi donasse il suo mantello bianco,
Io donerei a lui, fattore, in cambio la mia pecora bianca;
Se mi versasse la sua birra migliore,
Io verserei per lui, fattore, in cambio il mio latte giallo;
Se mi versasse Ia sua buona birra,
Io verserei per lui, fattore, in cambio il mio latte giallo;
Se mi versasse la sua birra deliziosa,
Io verserei per lui, fattore, in cambio il mio latte...;
Se egli versasse per me la sua birra diluita,
Io verserei per lui, fattore, in cambio il mio latte-di pianta;
Se ml donasse le sue buone porzioni,
Io donerei a lui, fattore, il mio latte-itirda;
Se mi donasse il suo buon pane,
Io donerei a lui, fattore, in cambio il mio formaggio di miele;
Se mi donasse le sue piccole fave,
Io donerei a lui, fattore, in cambio i miei piccoli formaggi.
Dopo aver mangiato, dopo aver bevuto,
Io gli lascerei la mia panna d’avanzo,
Io gli lascerei il mio latte d’avanzo.
Più di me, il fattore, che cosa ha più di me?


Nel brano seguente il pastore Dumuzi, che si vede stabilito sulla riva di un fiume, lascia esplodere la propria gioia. La sua argomentazione ha indubbiamente convinto Inanna e le ha fatto mutar parere. Checché ne sia, non appena incontra Enkimdu, attacca briga con lui:

Gioì, gioì, sulla creta della riva gioì.
Sulla riva, il pastore sulla riva gioì.
Il pastore, inoltre, condusse le pecore sulla riva.
Verso il pastore, che andava in lungo e in largo sulla riva,
Verso colui che è un pastore, il fattore si diresse,
Il fattore Enkimdu si diresse.
Dumuzi... il fattore, il Re del fossato e della diga,
Nella sua campagna, il pastore, nella sua campagna,
Comincia a litigare con lui;
Il pastore Dumuzi, nella sua campagna,
Comincia a litigate con lui.


Ma Enkimdu, per evitare ogni discussione, autorizza Dumuzi a far pascolare i propri branchi sulle sue terre; egli potrà condurli dove crederà meglio:

Contro di te, pastore, contro di te, pastore, contro di te
Perché dovrei lottare?
Le pecore bruchino pure l’erba della riva.
Nelle tmie terre coltivate lascia vagare le pecore.
Nei campi assolati di Uruk mangino pure il grano.
Lascia che i tuoi capretti e i tuoi agnelli bevano l’acqua del mio canale Unun.


Di colpo il pastore si calma e amichevolmente invita il fattore a! suo matrimonio:

Quanto a me che sono un pastore, al mio matrimonio,
Fattore, possa tu venire come un amico.
Fattore Enkimdu, come un amico, fattore, come un amico,
Possa tu venire come un amico.


Enkimdu gli comunica allora che porterà in dono vari prodotti della sua fattoria sia per Inanna che per Dumuzi:

Porterò del grano, porterò dei piselli, Porterò delle lenticchie... per te, giovanetta, tutto ciò che è... per te, Giovanetta Inanna, io ti porterò...

E qui la poesia Si chiude con queste poche par1e assai convenzionali:

Nella discussione che si è svolta tra il pastore e il fattore, o vergine Inanna, è cosa buona lodarti!
Questa è una poesia-balbale.


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Le immagini provengono dal libro, con ottime foto di Nicolas Randall, Highlights of the National Museum of Damascus edito da Media Minds nel 2006 e stampato in Libano, con immagini dal Museo di Damasco e testi dei curatori del museo. Una selezione di immagini dal libro, proposta da media minds, nel loro sito. Le due statuette provengono da Mari.

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