venerdì 15 luglio 2011

VENEZIA. L'UOMO SELVATICO DI PALAZZO BEMBO BOLDU'.





Era un pezzo che cercavo di fotografare con i miei scarsi mezzi l'uomo selvatico che campeggia misterioso e bello sulla facciata di palazzo Bembo-Boldù. L'ultima volta una certa inclinazione del sole - del resto a lui così consono che se lo porta in braccio - mi ha dato un'occasione migliore di altre.

L'uomo è peloso come un caprone, ha una faccia assorta se non corrusca (non scambia con noi lo sguardo, non è propriamente umano), e porta in mano uno scudo con un sole parecchio ingrugnato.Il sole ha una sorta di tappo sul naso, che corrisponde al centro del disco, e mi chiedo se non ci fosse un pezzo metallico perso, a fare una sorta di meridiana o orologio o chissà.

Una sottostante iscrizione latina suona così: "Finché girerà questo sole, Zara, Cattaro, Capodistria, Verona, Cipro, Creta, culla di Giove, faranno testimonianza delle mie azioni": un qualche Bembo-Boldù aveva viaggiato su questi territori. Non ho qui i libri su Venezia, che sono appunto a Venezia: cercherò con essi altre notizie sul nostro.

L'uomo peloso viene da lontano, è una creatura tra umano e selvaggio, tra natura e cultura, un mediatore che insegna il rapporto con la foresta, con gli animali, con il passare delle stagioni, con il sole e con la luna. Nel corso dei secoli le sue differenti incarnazioni sono state oggetto, da Sparta in poi, di cerimoniali di morte e rinascita (del resto suo cugino l'Uomo Verde è stato apparentato con Osiride). Ma un altro suo parente a noi molto caro è l'Orso, divinità dei boschi, che a primavera risorge dal letargo. E' pure l'Orco, gran signore degli inferi poi declassato spauracchio di bambini, come il suo derivato ulteriormente edulcorato, l'Uomo Nero (non tanto innocuo però quando con esso ci minacciavano).

L'estate scorsa nelle cattedrali inglesi abbiamo trovato un altro suo parente stretto, l'Uomo Verde: in questo caso il corpo dell'uomo selvaggio è fittamente coperto di foglie e i suoi selvatici occhi tra esse penetranti ci guardano.

Altri parenti? (è una fantastica famiglia). Pan, i Fauni, San Giovanni Evangelista vestito di pelli, la Maddalena penitente nel deserto ricoperta di capelli da capo a piedi (e attraverso di lei, tutti gli eremiti e tutti i santi asceti dimoranti in grotte e selve, da San Gerolamo in poi). 

Il contributo più interessante trovato su web: Fauno - Silvano, le origini dell'uomo selvatico, di Emanuela Chiavarelli.

Circa l'iscrizione, veneziamuseo.

2 commenti:

papavero di campo ha detto...

anche certi folletti, Puck ad esempio del sogno di una notte di mezza estate, coi poteri un po' da spiritello un po' da divinità, insomma capace di mischiare visibile e invisibile in modo da movimentare la nostra vita circondata di sonno e farci partecipi della stessa sostanza dei sogni!

artemisia comina ha detto...

e la nina e la nana? :))

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