mercoledì 9 maggio 2012

Faraona al vino rosso e cannella con le mele cotogne



Di Artemisia

La cotogna era già cotta perchè così capitava (in effetti, veniva fuori dal freezer ed era stata scongelata), altrimenti l'avrei messa cruda fin dall'inzio; con le due cotture era squisita, non so dire se verrebbe altrettanto bene con una. Alla fine la faraona era tenera, saporita, aromatica, con sugo denso non so perché, e magnifiche cotogne. Dannatamente igienica.

Ho una faraona e l'esigenza di cucinarla in modo molto light. Intera e pulita la schiaffo a pancia in su in una magnifica Staub di ghisa smaltata di grigio che le sta a pennello.

La cospargo di abbondante, abbondante cannella in polvere; di abbondante, abbondante zenzero pure in polvere (più di quello che state pensando), di abbondante pepe aromatico di Sarawak appena macinato, di poco sale.

La bagno di vino rosso, un Barbaresco, fino a mezza vita; la metto a cuocere a fuoco lento; dopo un po', saranno passati tre quarti d'ora, la circondo di grandi pezzi di cotogna che erano già stati  cotti in forno, a loro volta con un po' di cannella.

Altra mezz'ora, ma penso di più, sempre pippiolando e con aggiunte di vino.




3 commenti:

papavero di campo ha detto...

faraona & staub: attrazione fatale

isolina ha detto...

attira, fatalmente, anche me!

Pellegrina ha detto...

L’ho provata e molto apprezzata anche se la mia è stata una versione assai meno blasonata, con un Montepulciano d’Abruzzo al posto del Barbaresco. Le cose « dannatamente igieniche » devono convenirmi perché mi ha conquistato, anche se non sono stata capace di far venire il sugo denso come avrei voluto. Forse c’erano poche cotogne, vedremo la prossima volta.

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