Di Isolina
Nell'orto, lavori di marzo con la luna calante. Ho trovato un burgul a grana grossa, dall'aria particolarmente attraente e subito ho pensato al burgul pilavi della cucina turca. Come
alternativa popolare perchè meno caro e più diffuso, il burgul veniva (viene?) molto usato specialmente nell'Anatolia centrale (ricavo dai
libri, non da esperienza diretta). Con i carciofi: i due sapori mi sembra andassero veramente d'amore e d'accordo. Siamo nella raccolta Monografie. Cucina turca.
In un tegame si fa un bel soffrittino di cipollotto, aglio, peperoncino. Io ho aggiunto della curcuma
pensando al colore e al sottile sapore orientale. Nella cucina turca
il soffritto si sarebbe avvantaggiato del grasso di pecora; più
modestamente, io ho optato per il ghee.
Il burgul a grana grossa si cuoce come il riso. Prima si risciacqua bene, poi si scola.
Appena la cipolla ha preso lucentezza, ho buttato il burgul e ho rimescolato bene, quindi ho aggiunto il doppio del suo volume di acqua
(il brodo avrebbe arricchito) e ho salato.
Ho portato a bollore, ho incoperchiato
e ho lasciato a fuoco alto per circa 5', poi fiamma al minimo per
altri 15'.
Quindi tolto il coperchio, ho coperto con un panno stradoppio,
ho rimesso il coperchio, e ho lasciato riposare per altri 15'.
Sgranato e biondo, una bellezza.
I carciofi li ho fatti stufare a parte in olio d'oliva, scorza di limone, maggiorana, sale e mezzo bicchiere d'acqua.
In meno di 10 minuti erano pronti.
Ho unito burgul e carciofi affiancandoli.
lunedì 4 marzo 2013
Pilav di burgul, con i carciofi
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