lunedì 4 agosto 2014

Toscana. Ragù d'oco e funghi giallarelli.


Di Isolina 

La pasta erano dei garganelli, e il tutto è stato possibile in quanto intanto facevo un'oscio - oco maschio - bollito. I funghi giallarelli erano stati appena colti nel vicino bosco.

Faccio un trito di guanciale (detto gota in loco, ovvero a Rigomagno), cipolla, salvia, sedano, maggiorana e lo metto in capace tegame con olio d'oliva.

Porto a rosolatura.

Aggiungo un pugnetto di carne di manzo tritata, un po' di polpa d'oca, il suo cuore, il collo fatto a pezzi, dopo un po' il fegato pure a pezzettini e rosolo a fondo.

Sfumo con abbondante vino rosso, metto della passata di pomodoro, abbasso il fuoco, copro e lascio andare a lungo.

Ad un certo punto tolgo il collo e ricavo qualche polpina che ridono al ragù.

Poi immetto una bella quantità di funghi giallarelli (galletti, finferli, cantarelli e come si vuole), e per ammorbidire aggiungo una mestolata di brodo d'oca molto grasso.

Aggiusto di sale e pepe nero appena macinato.



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