mercoledì 25 febbraio 2015

Lampredotto! Toscana

 
da Isolina

Più amato delle rime di Dante, più conosciuto delle ceramiche dei Della Robbia, antico come Palazzo Vecchio, il lampredotto è una pietanza che i fiorentini consumano e apprezzano. 
Questo è uno dei quattro stomaci del bovino, è una trippa, una frattaglia. Per i fiorentini è un’istituzione, una leggenda gastronomica, un rito popolare itinerante presente per le strade, sotto l’ombra nobile dei palazzi cinquecenteschi. Cito da Taccuini Storici. La mia storia è che amo la trippa e in questo sono sola nei miei paraggi ora come sempre. Nella mia famiglia non si mangiava, nelle altre varie famiglie, parenti o meno, non si mangiava. Quindi le poche volte al ristorante, e qualche volta delusa. La leggenda del lampredotto si intrufola non so quando e diventa un mito. Riesco a mangiarla una volta a Siena. Arriva l'amico Jeff anche lui come me estimatore di frattaglie varie. Siccome passava da Firenze, gli ho segnalato il lampredotto ed è stato colpo di fulmine. Ne ha portato una vaschetta. La delizia pura. Allora, incoraggiata ho esplorato. Il lampredotto greggio (cioè già passato dalla prima difficile bollitura) si trova anche alla Coop. E quindi ieri mi sono buttata. Esperimento riuscito. Lo so che non sono in molti gli amanti di queste rustiche antiche prelibatezze, ma c'è tutto un mondo dentro, un mondo che non bisogna lasciar scomparire.

L'ho fatto in umido: soffritto di aglio, olio, peperoncino, alloro.

Il lampredotto va tagliato a striscioline.

Insaporitura nel soffritto, poi passata di pomodoro e quindi lungo sobollimento per 90' circa.

Controllare di sale, ma meglio eventualmente aggiungerlo, grosso, in tavola (nel mio piatto, poichè il commensale non volle assaggiare, forse stasera...).



5 commenti:

Elisa ha detto...

A me il lampredotto piace, l'ho mangiato al mercato a Firenze nelle vaschette, con un bicchiere di vino, cotto in bianco e col prezzemolo. Divino! che ricordi!Elisa

la belle auberge ha detto...

Sono d'accordo sul non lasciarsi omologare da una cucina frettolosa, priva di fantasia, che non considera i piatti tradizionali del passato in quanto bisognosi non di particolari abilita' ma di lunghi tempi di preparazione e cottura. Invidiabile il tuo lampredotto, cara isolina ;))

Luigi ha detto...

Quello comprato al supermercato è greggio e a mio avviso andrebbe sbollentato per 10 minuti in acqua e limone; prende un sapore più delicato. Le consiglio di cuocerlo per un'oretta a fuoco lento assieme con tutti gli odori e a un pomodoro,per poi scolarlo e tagliarlo a striscioline fini e farlo in inzimino con la bietola e un'idea di pomodoro; se necessario per tirarlo su può usare il brodo di cottura. In questo caso ci va il peperoncino. Quando invece lo bolle soltanto e lo mangia con il pane le consiglio il pepe. Se non lo ha mai provato, provi a fare il ragù di lampredotto; lampredotto e pomodoro danno un sapore un po' spinto che però può essere smorzato se ci aggiunge una salsiccia toscana (con il finocchio). Complimenti per il blog, strepitoso!!!

isolina ha detto...

Non ho sbollentato prima, ma poi appunto ho fatto la lunga cottura. Grazie per i consigli. Prossima volta aggiungo salsiccia!

Anonimo ha detto...

io amo amo amo... ma gli inglesi la trippa proprio non la sanno trattare nel senso che le pochissime volte che la si trova, e' super giga mega sbiancata... ovvero di fatto non sa di nulla... mentre, parlando di frattaglie sono contento che ora qui anche al super si trovino i fegatini di pollo biologici, grande conquista! s

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