venerdì 18 novembre 2011

Frittata dolce alle mele, forse cutizza, forse laciada, forse paradel. Lombardia


Nota di Artemisia. Dal sito leccotoday, la laciada: 2 uova, 60g di zucchero, 140g di farina00 setacciata, 90g di latte, 20g di burro fuso, 200g di acini d’uva fragola con la buccia, un pizzico di sale, la scorza di un limone, ½ scorza d’arancia, un pizzico di cannella; friggere in poco olio. Dal sito lombardiaforkids: 1/2 litro di latte, 200g di farina, 4 uova, 4 cucchiai di zucchero + quello per cospargere la laciada, scorza di un limone, la punta di un cucchiaino di lievito vanigliato, un pizzico di sale, burro per friggere. La cutizza comasca, da buonalombardia: 200g di farina, 180g di latte intero, 3 uova, la scorza di 1 limone, zucchero vanigliato, sale, olio per friggere. Su quicomo ci sono mele: 2 mele renette, 4 cucchiai di farina, 4 uova, 100g di zucchero, sale, latte, 100g di burro per friggere. Quanto al paradel comasco: dal comune di Mandello del Lario: 1 tazza di farina bianca, 1 bicchiere di acqua, sale, olio d’oliva; pastella liquida, pochi minuti per parte, zucchero sopra. Da comolake, anche qui con mele: 100g di farina, 3 cucchiai zucchero, 5 uova, 1 bicchiere latte, sale, 1 mela (facoltativa), burro per friggere. Certo sembrano tutte parenti, e parenti di certe preparazioni francesi, dolci o salate, vedi Dolci nudi. Far, Flognarde, Cajasse, Clafouits eccetera.
 


Da Isolina

Spesso, quando eravamo soli, padre via, sera d'inverno, questa frittata diventava una cena per noi "bambini". Penso fosse una variante della lombardissima laciada, quella di Barba Pelada: Barba Pelada l'ha fa i turtei, ghe ne dà minga ai so fradei, so fradei fan la laciada, ghe ne dan minga a Barba Pelada. Credo di dover chiedere venia per la trascrizione, certamente non corretta, però mi sembra che la traduzione sia superflua.

La laciada è (dovrei dire era?) una semplice pastella:

Latte, farina, uova e un pizzico di sale (nelle dosi che più convenivano, ma comunque doveva arrivare a una consistenza leggermente più spessa di quella delle crêpes).

Si scaldava del burro in una padella di ferro e si versava la pastella che doveva ben dorarsi, poi si voltava dall'altra parte; altro quasi abbrustolimento.

Quindi si serviva cosparsa di zucchero.

Versione di mia madre con la mele

La versione di mia madre, cuoca riluttante, prevedeva delle mele, tagliate sottilissime, mescolate alla pastella aggraziata di scorza di limone e da piccola quantità di zucchero.

Il tutto veniva cotto in padella, a fuoco più lento.

La quasi tortina veniva voltata una volta con l'aiuto del provvidenziale coperchio, fino a completa cottura.  

Zucchero poi, a volontà.

5 commenti:

Araba Felice ha detto...

Meravigliosa, ancora oggi ogni tanto è la mia cena!
La mia versione non prevede latte nelle uova, e diventa proprio un'omelette dolce...

dede leoncedis ha detto...

è un pezzo che non ci vado, ma anni fa la frittata dolce di mele era uno del 69 antipasti del ristorante Bastian Contrario a Moncalieri http://www.youtube.com/watch?v=8fDjFQHrmC8

isolina ha detto...

anvedi, e io che credevo fosse una cosa di famiglia!

Giovanna ha detto...

mai provata, ma mi piacerebbe sicuramente...la proverò!!!

Ana Miravalles ha detto...

mi piaciono tanto queste ricette legate cosí profondamente alla vida e alla storia familiare. (lo dico anche per il post precedente!).
tanti carisaluti

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