giovedì 9 giugno 2011

Giugno. Venezia. Una cena sull'altana, quasi un pic nic.











Giugno 2011. Venezia. Una cena sull'altana, quasi un pic nic. Dal chiarore roseocilestre della sera, tutta mare e cielo e grande chiesa e rosse albicocche, all'annottare in cui le fragole mandano ultimi bagliori sul nero della laguna.

Le altane veneziane non sono terrazzi. Non sono vegetali, non ricreano un paradiso terrestre ma puntano direttamente sul celeste, non c'è nulla dell'hortus clausus. Sono secche, areee, adatte al volo. Senza metafore, vanno dritte in cielo. Sono lignee, ventose, assolate. Sono vassoi di legno poggiati sulle tegole, a volte su tetti molto alti, da capogiro, piene di fessure che sconsigliano di far cadere anelli o posate; sono consolazione dei piedi nudi che si nutrono del caldo legno. Bevono luce da ogni lato, dal luminoso all'oscuro.

Siamo andati dal chiarore delle otto con San Michele che luceva, scudo bianco sull'acqua, alla notte in cui i tremolanti lumini del chiostro erano soli a punteggiare il buio. Il grande albero che l'estate precedente era restato nudo e ci affliggeva con i rami secchi e neri ora sorprendentemente verdeggia fittamente e profuma intensamente di tiglio fino a noi, a ondate, e fa immaginare la festa ronzante degli insetti.

Miracolo miracolo, alle sei e mezza di sera non ero ancora scesa in cucina e alle otto avevo preparato ogni cosa, a dimostrazione che se si vuole fare una cosa svelta si può, si può. Ecco che: Albicocche farcite di robiola ed erbette, lo Spritz di Nunchesto, Baccalà mantecato, Pane con le olive, Ruoto di patate e pomodori di Eduardo, Spiedini di rana pescatrice e lardo, Sciocchezza turca, ovvero fragole, meringhe, yogurt.















Albicocche farcite di robiola ed erbette.

Lo spritz di Nunchesto (una parte di vino bianco ottimo, due di bitter Campari, uno spruzzo di seltz; per sapere di più dello spritz, vedi qui).

Baccalà mantecato (di Aliani, Rialto; se lo volete fare voi, vedete qui).

Pane con le olive (del Forner del Canton, Rialto).

Ruoto di patate e pomodori di Eduardo.

Spiedini di rana pescatrice e lardo.

Sciocchezza turca, ovvero fragole, meringhe, yogurt.

4 commenti:

acquaviva ha detto...

mai il piccolo Serafino nero avrebbe potuto trovare collocazione e comagnia migliori...

Alex ha detto...

Beh, un sogno. Anche senza piante. Non ce ne è bisogno.
Aspetto impaziente che arrivino le albicocche mature anche qui.
Un abbraccio

artemisia comina ha detto...

Alex, si sta bene su quell'altana, ci si sente un po' gabbiani. Incontro a Venezia?

artemisia comina ha detto...

acqua, sai che non ricordavo che si chiamasse così quel tavolino? ho pensato: dove ha visto l'angioletto? grazie, mi piace ricordarne il nome, e poi le ali le ha.

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