lunedì 23 febbraio 2015

Salsicce in umido della zia Zaira. Toscana.

 
Da Isolina

Le chiamo salsicce di Athos. Non in omaggio ai moschettieri, ma perchè Athos era il vecchio proprietario di un eccellente negozio di cose suine. Qui vicino i suini vengono ancora allevati nella loro fattoria, macellati da loro e da loro confezionati in varie fogge. Quindi ho la fortuna di poter avere, in filiera corta, tutto ciò che il generoso animale ha da offrire. Le salsicce sono straordinarie, a detta di tutti quelli ai quali le propino. Vari modi di cucinarle, ovviamente. Alcuni, non farò nomi, le preferiscono crude, spalmate su delle belle fette di pane abbrustolite e aggraziate con qualche goccia di limone. Questa è la mia versione delle salsicce in umido, come imparai da mia zia Zaira. Non voglio neanche dilungarmi sul modo di accompagnarle... patate, riso, polenta, cavolo, semplicemente pane. Pomaurea Abduana ne fece una versione ottima, accompagnata da riso pilaf alla cannella, nel menu di Novembre 2016. La cena delle ricette di AAA.

Le salsicce vengono bucherellate, poi messe in un tegame con un velo d'acqua e lasciate sfrigolare fino a quando cambiano colore, perdono parte del loro grasso e l'acqua quasi scompare.

A questo punto si versa nel tegame un mezzo bicchiere di vino rosso, si lascia sfumare e quindi si aggiunge la passata di pomodoro.

Si copre e si lascia sobbollire dolcemente fino a restringimento della salsa.




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